La povertà secondo David Maria Turoldo.
D.M. Turoldo, Profezia della povertà , Servitium, Milano 2012, pp. 110, € 11. È un grande merito di Espedito D’Agostini aver raccolto diversi frammenti in prosa di padre David Maria Turoldo sulla povertà. Leggendo l’opera sembra di entrare, a poco a poco, all’interno di un inno composto da un meraviglioso e stupendo mosaico di testi, le cui differenze non intaccano la piacevolezza del discorso. Turoldo introduce il lettore nel grande mistero di una povertà che è portatrice di vita. Il suo è uno sguardo penetrante e incisivo sulla condizione permanente e costitutiva di ogni essere umano: nessuno è sufficiente a se stesso e ciascuno ha bisogno degli altri. Ecco perché la povertà appare – ed è – una grazia: la disgrazia sta nel negarla invece che nell’assumerla. D’altra parte, Cristo stesso, divenendo carne, ha assunto questo “stato di grazia”. Quest’inno è anche una critica verso una società basata sul consumismo. La povertà richiama l’esigenza di un cuore libero da ogni tipo di