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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

I paradossi del cattolicesimo borghese (5). Le ragioni di una pastorale non efficace.

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  ·       Nelle nostre comunità si sprecano, con risultati non sempre positivi, energie e risorse per una pastorale che, sostanzialmente, è rimasta quella pre-conciliare: amministrare il cosiddetto sacramento della “Prima Comunione” e quella della Cresima. Siamo di fronte ad una pastorale che cerca di intercettare bambini e ragazzi, di trasmettere delle nozioni, delle idee come se Dio e l’incontro con Dio fosse una nozione da avere o un’idea da possedere. Dopo la Cresima? Anche dopo qualcosa viene tentato: percorsi di pastorale giovanile, di pastorale vocazionale, di pastorale familiare. Sotto queste classificazioni si nasconde, però, un vizio di fondo: la pastorale è una e non può essere settorializzata. Un’autentica pastorale sa prendersi cura della persona così come è, nella sua condizione di vita, nelle diverse stagioni della vita! Un’autentica pastorale non si specializza, non si settorializza ma a tutti dona l’occasione di incontrare il Signore. Una pastorale di questo tipo non s

I paradossi del cattolicesimo borghese (4). La mancanza di un'autorità nella Chiesa.

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  Anche nella Chiesa, dove si dovrebbe vivere da figli rivolti ad un Padre, si vive quella tendenza tipica della cultura contemporanea che ha liquidato i padri. E questo non solo perché i figli vogliono fare a meno dei padri, ma anche perché i padri non sanno essere tali. Occorre recuperare il senso dell’avere un’autorità, cioè qualcuno che sappia far crescere, far maturare il popolo di Dio. San Benedetto nella sua Regola scrive a proposito dell’abate che egli deve giovare più che comandare. Oggi molti, troppi comandano nella Chiesa, ma non giovano. L’autoritarismo è un vizio diffusissimo nella Chiesa. D’altronde come potrebbe essere possibile un nuovo modo di esercitare l’autorità se non ci sono esempi, modelli? E’ questo un campo tutto da esplorare! Il "successo” popolare di papa Francesco mette in risalto proprio questo: se c’è un leader , che con gesti autentici e parole forti, esprime vicinanza, prossimità, accoglienza, solidarietà, allora egli può permettersi di chiedere a t