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Visualizzazione dei post da marzo, 2023

I personaggi del racconto della Passione (2). Le donne.

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  Un altro personaggio che è presente nel racconto della Passione di Gesù è costituito dal gruppo delle donne, tra le quali spiccano Maria, la madre di Gesù stesso, e Maria di Magdala. Queste donne – lo sappiamo dai Vangeli – hanno accompagnato Gesù nel suo itinerario verso Gerusalemme, lo hanno assistito e lo hanno servito, dimostrando una straordinaria cura nei suoi confronti. Questo gruppo, sempre presente seppur nell’ombra, a differenza di tutti gli altri personaggi della Passione, rimane coeso, certo scioccato dagli eventi che portano alla morte il Nazareno, ma non per questo si tira indietro. Sotto alla croce, a vedere Gesù spogliato, deriso, sanguinante e inchiodato sulla croce, ci sono loro: queste donne non lo abbandonano. Inoltre una volta morto, depongono Gesù nella tomba di Giuseppe di Arimatea. Mentre gli apostoli impauriti, spaventati, rimango chiusi, non vogliono avere contatti con l’esterno, e il mattino della Risurrezione, all’alba vanno al sepolcro per completare i r

I personaggi del racconto della Passione (1). La folla.

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  Come dovrebbe essere noto, la storia della redazione dei Vangeli ci ha fatto comprendere, ormai da diversi decenni, come il racconto della Passione di Gesù sia stato scritto per primo e il resto è una sorta di più o meno lunga introduzione, a seconda del Vangelo che possiamo prendere come riferimento. Tuttavia nel racconto della Passione compiano alcuni personaggi, singoli o gruppi, che di fronte a Gesù hanno un atteggiamento che fa riflettere, che dice qualcosa anche oggi. Uno di questi personaggi è per esempio la folla. I Vangeli ci dicono che la folla ha accompagnato Gesù nel suo itinerario e dalla folla, indistinta, anonima, amorfa, sono emerse figure di rara bellezza: l’emorroissa. La folla tenta, dopo l’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci, di fare re Gesù. Si può dire che essa agisce nel Vangelo come un unico personaggio. Ecco essa accompagna Gesù anche negli ultimi giorni della sua vita. Dapprima all’arrivo a Gerusalemme osanna il Nazareno, venerandolo come Mes

Francesco: 10 anni di pontificato posson bastare?

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  Sono ormai dieci anni da quando Francesco è salito al soglio pontificio. Possiamo tentare di fare un timido e, pertanto, parziale bilancio di questi dieci anni. Attorno a tre nuclei possiamo raccogliere il significato e l’importanza di questo pontificato. Lo stile. Se c’è una novità da quando Francesco è papa, questa è costituita dallo stile comunicativo, espressivo. Bergoglio usa uno stile semplice, incentrato sul registro degli affetti. La sua forza sta nel mostrarsi per così come è, per non fingere, per non indossare un maschera, anche quando si tratta di piangere, come è accaduto più volte in questi anni. Francesco è un papa che si commuove e commuove. Per questo si fa comprendere da tutti. Egli comunica in modo semplice, spesso spontaneo, distaccandosi dai testi scritti e andando a braccio. In particolare colpisce le sue parole di buon senso, non accademiche, lontane da raffinati “teologismi”. I poveri . Con il pontificato di Francesco l’opzione preferenziale per i poveri è