Oasi del gioco.


 Prima di procedere ad una vera e propria sintesi teologica, ci pare opportuno offrire un’adeguata concezione del fenomeno ludico. Come abbiamo visto nella nostra ricerca, i diversi teologi da noi presi in considerazione (ma non solo loro), hanno offerto un loro intendimento riguardo al gioco. Volendo offrire una sintesi sul tema del gioco, anche noi vogliamo proporre una nostra idea, servendoci della brillante opera, Oasi del gioco, di un filosofo del Novecento, Eugen Fink
[1], in cui risuonano molti elementi sparsi nella nostra ricerca. Ci pare opportuno tuttavia, in questa sede, motivare la preferenza di questo scritto rispetto ad altri, dello stesso autore, che trattano la medesima questione. Poco noto, purtroppo, è il fatto che il filosofo tedesco, assistente di Husserl[2] prima e collaboratore di Heidegger poi, abbia dedicato gran parte della sua vita alla riflessione sul gioco[3], come dimostra la recente raccolta di saggi intitolata Per gioco[4]. In particolare va rilevato come Fink abbia pubblicato ben due opere, una nel 1957 e un’altra nel 1960[5], che trattano specificatamente del fenomeno ludico. La nostra scelta di preferire quella del 1957 si deve al fatto che quella del 1960 rappresenta un vistoso cedimento alla lezione nietzschiana[6], dato che in quello stesso anno il nostro autore pubblicò La filosofia di Nietzsche[7]. Inoltre l’appendice contenuta in Oasi del gioco, che è la trascrizione di una conferenza tenuta nel 1972 in occasione delle Olimpiadi di Monaco, dimostra la preferenza dello stesso filosofo tedesco per l’opera del 1957, dato che vi ritornano, articolati e precisati, i medesimi contenuti[8].

(estratto da F. Cittadini, Teologia del gioco, Aracne Editrice, Roma 2021)


[1] Cfr. E. Fink, Oasi del gioco, Raffaello Cortina Editore, Milano 2008.

[2] Cosa poco nota è il fatto che Fink prese il posto da assistente che fu di Edith Stein.

[3] Una buona prospettiva della speculazione filosofica è offerta in V. Cesarone, Nel labirinto del mondo. L’antropologia cosmica di Eugen Fink, ETS, Pisa 2014.

[4] Cfr. Idem, Per gioco. Saggi di antropologia filosofica, Morcelliana, Brescia 2016.

[5] Cfr. Idem, Il gioco come simbolo del mondo, Hopefulmonster, Firenze 1991.

[6] Il cedimento alla lezione nieztschiana nell’opera del 1960 è stato dimostrato con acume e convinzione in F. Giacchetta, Gioco e trascendenza. Dal divertimento alla relazione teologica, Cittadella Editrice, Assisi 2005, 67-70 e 259-270.

[7] Cfr. E. Fink, La filosofia di Nietzsche, Marsilio, Venezia 1993.

[8] Cfr. Idem, Oasi del gioco, 45-78. 

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