La domenica di Abramo.
«Gesù disse a quei Giudei che gli avevano
creduto […]. Allora raccolsero delle pietre contro di lui; ma Gesù si nascose e
usci dal tempio» (Gv 8, 31. 59).
Il Vangelo della terza domenica, che in
rito ambrosiano è legata alla figura di Abramo, si apre in un certo modo e si
conclude in modo totalmente contrario. All’inizio ci sono dei Giudei che
credono in Gesù, questi, alla fine, saranno che raccoglieranno delle pietre per
scagliarle contro Gesù. Tra l’inizio e la fine un dialogo in cui Gesù cerca di
far capire ai quei Giudei che tra lui e il Padre c’è un legame particolare,
legame che è più importante di quello con Abramo, il patriarca della fede. Questa
dialogo ha un unico obiettivo: conoscere la verità che rende liberi. Qual è questa
verità? È il Figlio, è Gesù stesso che libera dai legami etnici – ecco perché
Abramo non è più importante, passa in secondo piano – e ti inserisce in una
comunità in cui conta la relazione che si instaura con il Padre grazie al
Figlio. L’unica appartenenza che un cristiano può e anzi deve vantare è quella
con il Padre: ogni cristiano appartiene al Padre, fa parte della sua famiglia.
Questa appartenenza ci rende davvero liberi perché nessun uomo mi è estraneo,
tutti sono prossimi a me, tutti sono fratelli. Direbbe Charles de Foucauld:
sono fratello universale, cioè cattolico. Non c’è una discendenza che mi
garantisce la salvezza: se appartengo alla discendenza di Abramo – così
pensavano i giudei al tempo di Gesù! – sono salvo. Un cristiano è salvo e,
dunque è libero perché Gesù, il Figlio, lo ha salvato e, così facendo, cioè
salvandolo, lo ha condotto al Padre. Da allora ad oggi – e per sempre –il Padre
ha nel Figlio tanti figli: nessuno è perduto nella sua famiglia anche perché,
se lo fosse, il Padre si metterebbe in cammino per trovare quel figlio perduto
e portarlo a casa e far festa. I giudei non credono al Figlio e, dunque, non
credono al Padre; per questo tentato di uccidere Gesù. D’altronde come
biasimarli? Come si fa a credere ad un Dio così, disposto a farsi uomo per
venirmi incontro, per salvarmi?
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