La domenica del cieco.
«Da che mondo è mondo, non si è mai
sentito che uno abbia aperto gli occhi ad un cieco nato. Se costui non venisse
da Dio, non avrebbe potuto far nulla» (Gv 9, 32-33).
Con questa affermazione il cieco nato,
guarito da Gesù, – la Quarta domenica di Quaresima in rito ambrosiano si può
ascoltare lo stupendo di capitolo di Giovanni 9 – confessa la sua fede. A ben
vedere è lui il vero illuminato, non i giudei che di fronte allo straordinario
gesto del Nazzareno di ridare la vista si chiudono e anzi molestano il povero
che ha riavuto la vista. Chi è il vero cieco? L’uomo che è così fin dalla
nascita o i giudei che non sanno vedere la bellezza di quanto è accaduto? In
fondo questo testo sta a dirci che la fede è una questione di sguardo. Se i
nostri occhi sanno talmente abituati a vedere il male, come potranno cogliere
la bellezza del bene, soprattutto quando questo si presenta nella forma più
semplice possibile? I giudei rimangono fermi nella loro posizione: per loro
Gesù non è il Messia, è impossibile che lo sia. Pertanto non sanno stupirsi e
lasciarsi conquistare dal gesto di Gesù di ridare la vista ad un uomo nato
cieco; anzi devono arrivare a mistificare la realtà: l’uomo guarito non è cieco
fin dalla nascita, per un’intera vita ha fatto finta di esserlo. L’incredulità degli
uomini può arrivare a cambiare la realtà pur di darsi ragione, pur di
convincersi che a sbagliare non è solo Gesù, ma anche l’uomo che ha mentito
sulla sua condizioni di cecità. Eppure questo cieco guarito vede una cosa chiara
e limpida: “Se costui non venisse da
Dio, non avrebbe potuto far nulla”. Egli capisce che solo Dio può ridare la
vista ai ciechi. Per questo, poco dopo essere stato cacciato fuori, incontrando
Gesù afferma di credere che egli sia il Signore. Egli sa che solo l’incondizionata dedizione per l’uomo, per un uomo qualunque,
di nessuna importanza come lui è, è il segno che dice la presenza di Dio tra
gli uomini. Solo Dio si può davvero prendere cura di un uomo nato cieco; per
gli uomini egli è solo un cieco e tale rimarrà, anche quando attesta la verità:
“Prima non ci vedevo, ora grazie a Gesù ci vedo”. Che bello sarebbe avere una
vista così, senza impedimenti, senza pregiudizi!
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