Paul Tillich: breve ritratto di un teologo.


Paul Tillich nacque a Strarzeddel, nel Brandeburgo, nel 1886. Figlio di un pastore e dirigente scolastico, egli ricevette una formazione religiosa tradizionale, prima di condurre studi filosofici e teologici approfonditi a Berlino, Tubinga e Halle, conseguendo titoli accademici in entrambe le discipline. Nel 1919 iniziò la sua lunga carriera accademica, ricoprendo cattedre di teologia e di filosofia a Marburgo, Dresda, Lipsia e Francoforte. Infatti, come egli ha affermato nella sua celebre autobiografia, redatta nel 1936, Sulla linea di confine, il suo pensiero non può non essere nella tensione tra queste due polarità: la filosofia e la teologia.
Con l’avvento del nazionalsocialismo, la posizione di Tillich in Germania diventa precaria a causa della sua adesione al socialismo religioso. Egli fu il primo accademico non ebreo ad essere espulso dall’università. Marx Horkheimer, suo collega a Francoforte, gli consigliò di emigrare in America. Qui insegnò dapprima all’Unione Theological Seminary di New York, poi ad Harvard e, infine, a Chicago, dove morì nel 1965. 
Tillich si è perlopiù espresso in saggi brevi o di media consistenza, nei quali è riuscito a mostrare la sua capacità di sintesi e l’efficacia delle sue intuizioni. Nell’ultimo periodo della sua vita ha messo mano ad un ambizioso progetto del suo pensiero, dando alle stampe Teologia sistematica, un’opera densa e compatta, in tre volumi. Egli ha inteso elaborare, al di là della vastità dei temi affrontati, una teologia “apologetica”, che offre risposte interpretative, a partire dalla Rivelazione, alle domande che nascono dalla situazione, dopo aver preso in esame ciò che di positivo offre la cultura. Questo metodo di domanda-risposta fu chiamato dal nostro teologo “correlazione” e caratterizza tutte le parti dell’opera: Ragione e Rivelazione, L’essere e Dio, L’esistenza e il Cristo, La vita e lo Spirito, La storia e il Regno. Tale stile teologico ha avuto una buona eco in America e meno fortuna in Europa, dove il dibattito in quegli anni verteva intorno a Bultmann e alla sua esegesi, tanto che ha avuto un epilogo nella Scuola di Chicago e , in particolar modo, nel suo esponente più illustre, il sacerdote cattolico David Tracy. 

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