L'ombra di Pietro

“… perché quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro” (Atti 5, 15)

Queste parole che ci raccontano di Pietro, della sua figura nella primitiva comunità cristiana all’indomani della morte,  risurrezione e ascensione del Signore, ci dicono qualcosa anche sull’uomo, su ogni uomo. Sì perché se è vero, come possiamo leggere nei versetti precedenti, che Pietro è ricercato perché guarisce i malati, è altrettanto vero che l’uomo, ogni uomo è ombra;  un’ombra dalla quale, come Pietro, può uscire luce e vita. L’uomo è un’ombra luminosa, un’ombra che genera gioia, speranza, amore, in una parola felicità. Tanto è il bene che Pietro compie, ci dicono gli Atti, che coloro che stanno male desiderano essere coperti dalla sua ombra per essere guariti. Questa è l’opera di Dio: fare di noi, nonostante le nostre insufficienze, i nostri peccati, delle sue meraviglie, dei suoi capolavori. Le nostre tenebre in Dio possono diventare luce. Noi, grazie all’opera che Dio fa con noi, siamo un’ombra dalla quale Dio permette che esca ciò che colora l’esistenza dell’uomo. Dio scrive con l’umanità una storia che per bellezza può essere paragonata all’arcobaleno!

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