Per una nuova intelligenza cristiana dell'eros.
Tra i libri che ho recentemente letto e apprezzato - indicatomi da un amico - ne segnalo uno di cui ho scritto una recensione che presto sarà pubblicata. Si tratta dell'opera di Gilberto Borghi, Dio, che piacere! Per una nuova intelligenza cristiana dell’eros,
San Paolo, Cinisello Balsamo 2018, pp. 215, ISBN 978-88-922-1429-3, € 20.
È davvero interessante e stimolante l’opera di Gilberto Borghi,
pedagogista clinico e insegnante di religione nelle scuole superiori di secondo
grado, dal titolo provocatorio Dio, che
piacere! Forse, per la prima volta, in Italia ‒ in Francia sono note le
opere di Xavier Lacroix e Jain Bastaire ‒ qualcuno tenta di ricomporre il
dissidio, tuttora vigente, tra piacere sessuale (erotismo) e fede. L’interesse
e lo stimolo che proviene dalla lettura di questo libro sta nel fatto che
l’Autore, in ogni capitolo, muove dal racconto di coloro che per primi sono
sensibili a tale dissidio: gli adolescenti, che si avvalgono dell’ora di
religione. Infatti Borghi, in modo accurato, mostra come i giovani siano in
grado, attraverso un dialogo educativo, di restituire quello iato che ormai si
è sedimentato nella coscienza di gran parte del popolo di Dio e viene trasmesso
di generazione in generazione senza che esso venga messo in discussione. Per
certi versi si potrebbe dire che siamo di fronte ad un “nuovo” dogma: credere
implica il non avere una vita sessuale. Eppure un dato evidente emerge con
forza nella nostra epoca che banalizza e mercifica l’erotismo: ogni credente,
uomo o donna che sia, ha un corpo sessuato e con esso ‒ mai senza di esso ‒ è
chiamato a portare la salvezza nel mondo (evangelizzazione). Urge, pertanto,
superare lo iato di cui abbiamo parlato e il tentativo che Borghi fa è davvero
lodevole.