Sull'arte della predicazione, ovvero come si comunica la fede.

Gaetano Piccolo ‒ Nicolas Steeves, E io ti dico: immagina! L’arte difficile della predicazione, Città Nuova, Roma 2017, 142 p., EAN: 9788831165709, € 18,00.

La recente opera, dei due gesuiti e professori alla Pontificia Università Gregoriana, è un agile e fruibile volume dedicato all’arte della predicazione. Che oggi, soprattutto per effetto della larga diffusione dei cosiddetti social, sia diventato difficile comunicare e, in particolare, comunicare bene è un dato di fatto. Che, in questo contesto, sia diventato un compito di primaria importanza rinnovare la predicazione è una constatazione anch’essa ovvia. Ma come fare? Se è vero che tra le cause della fuga dei fedeli dalle assemblee domenicali c’è sicuramente l’insofferenza, molto spesso taciuta, di fronte a omelie noiose, vuote, ripetitive, astratte e recitate senza convinzione, è altrettanto vero che occorre rimettere mano alla comunicazione. Certamente coloro che partecipano alla Messa domenicale sono abituati a forme comunicative rapide e superficiali e catturare l’attenzione non è cosa semplice, ma tra il rinunciare a migliorare le omelie e l’adeguarsi ad uno stile comunicativo da talk show esiste un’altra via. L’opera di Gaetano Piccolo e Nicolas Steeves vuole, sotto questo profilo, rispondere all’appello che emerge dalle tante pagine che l’Evangelii gaudium di Papa Francesco dedica alla questione omiletica. Leggendo il libro, può sorgere la sensazione che esso sia dedicato esclusivamente a chi è deputato a pronunciare l’omelia, tuttavia una lettura è caldamente consigliabile anche a chi, in forza del battesimo, è deputato a comunicare la fede. Infatti, il volume oltre ad offrire degli spunti, anche pratici, a chi deve “fare” l’omelia.

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