Sul potere.

Si deve ad Alessandro Gamba, professore all’Università Cattolica di Milano, la traduzione per la prima volta in italiano di due conferenze tenute da Paul Tillich nel 1956 alla Hoschule für Pollitik di Berlino raccolte sotto il titolo La filosofia del potere. In anni in cui la categoria del potere, per diversi fattori, diventava scomoda anche in teologia ‒ come parlare di Dio Onnipotente (la Potenza secondo la Scrittura) dopo Auschiwtz? ‒, il teologo tedesco, naturalizzato americano, compie un’operazione teoretica inedita e dà vita ad una riflessione che, a ben vedere, risulta attuale. Ad essere onesti il potere è una categoria che ritorna nell’ampia riflessione di Tillich; pochi anni prima, infatti, aveva pubblicato Love, Power and Justice, ad oggi ancora non tradotta in italiano. In fondo anche nella nostra opera troviamo la tesi che lì aveva sviluppato: amore, giustizia e potere sono tre concetti fondamentali di ogni sistema filosofico (e non solo) che alla radice dell’essere stanno abbracciati. Occuparsi di amore e/o di giustizia e/o di potere, in definitiva, significa indagare la struttura dell’essere, è una questione eminentemente ontologica.

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